INTRODUZIONE

A chi frequenta la città di Bari per lavoro o semplicemente per lo shopping nella rinomata via Sparano, centralissima arteria commerciale nonchè “salotto buono” della città, mai e poi mai verrebbe in mente che tra le caotiche strade del centro del capoluogo pugliese possa sfilare una processione, tanto meno della Settimana Santa.
Infatti il centro di Bari, che ha tra l’altro una planimetria stradale perfetta con vie diritte e lunghissime, è afflitto da decenni da un traffico automobilistico e da un andirivieni frenetico di gente che raggiunge nelle ore di punta livelli inimmaginabili in tutto il resto non solo della provincia, ma della intera regione; per dirne una soltanto ... il parcheggio in doppia fila (perenne), che è una delle cose più selvagge, civilmente parlando, è cosa quasi istituzionalizzata, anche se severamente sanzionata dalla polizia urbana.
Forse solo Napoli supera Bari da questo punto di vista.
Mal si presterebbe quindi, questo assetto urbano, a fare da contorno alle tradizionali processioni della Settimana Santa.
Nonostante tutto, anche a Bari, i momenti che precedono la Pasqua sono caratterizzati dalle stesse processioni che in tutte le città della Puglia si svolgono in quei giorni.
Infatti il Venerdì di Passione dalla Chiesa di S. Antonio, situata nella città nuova, parte la processione della Addolorata, a cura dell’Arciconfraternita di Maria SS. della Pietà e di S. Antonio.
Invece dalla città vecchia, nella giornata del Venerdì Santo, prende corpo la processione dei Misteri ... Ma di quali Misteri?
La domanda è lecita, in quanto negli anni dispari si svolge la processione dei Misteri di S. Gregorio, mentre negli anni pari quella dei Misteri della Vallisa.

La storia di queste processioni, che hanno avuto origine nella metà del ‘700, esprime bene il folclore ed il carattere della baresità.
Le due processioni a quell’epoca uscivano contemporaneamente il Venerdì Santo e quando si incrociavano in corso Vittorio Emanuele i “pasquali (portatori delle statue di S. Gregorio e della Vallisa) si offendevano a vicenda da lontano, gareggiando sulla maggiore bellezza delle proprie Sacre Immagini e dei rispettivi paramenti.
Per evitare disordini e le frequenti conseguenze sacrileghe, l’Arcivescovo di Bari Mons. Basilio Clary ordinò nel 1825 che le due processioni uscissero ad anni alterni: e ancora oggi, negli anni pari escono i Misteri della Vallisa, negli anni dispari quelli di S. Gregorio.
Questa risoluzione non limitò tuttavia la rivalità. Infatti succedeva che i portatori dei Misteri di San Gregorio, a cui toccava l’anno di forzata tregua processionale, così sentenziavano: «Quest’anno tocca a voi? Speriamo che quando uscite piove e vi bagnate tutti quanti!».
E magari capitava, dato il periodo, che qualche goccia venisse giù davvero. «Avete visto - dicevano allora quelli di San Gregorio - Cristo è grande!».
Per questo i Santi della Vallisa furono soprannominati «le Sande chiangiaminue», i Santi che fanno piovere quando escono, in un gergo che rimanda alle lacrime dei bambini.
La risposta dei portatori dei Misteri della Vallisa non si fece attendere; questi sentenziavano a loro volta contro quelli di S. Gregorio: «Speriamo che quando uscite voi c’è vento e una tromba d’aria vi porta avanti avanti».

Naturalmente un po’ di vento capita sempre durante la Settimana Santa, che coincide sempre con gli inizi della primavera, per cui in conseguenza di ciò i Misteri di S. Gregorio vennero chiamati «le Sande vendeluse».
Questa storia è ormai entrata a far parte della tradizione pasquale barese, e ancora oggi ci si chiede ogni anno: “Ce Sande iessene? Le vendeluse o le chiangiaminue?”.
Le processioni dei Misteri, sia della Vallisa che di S. Gregorio, si sono sempre svolte nell’arco della intera giornata del Venerdì Santo, uscendo la mattina e rientrando a notte inoltrata; solo durante una breve parentesi di sei anni, dal 1962 al 1967, sono uscite il pomeriggio e, dopo una sosta notturna, si sono ritirate il Sabato Santo mattina.
Un ruolo di rilievo, nella Settimana Santa barese, è occupato dalle cosiddette “Compagnie dei portatori dei Misteri”.
Queste rappresentano i gruppi di persone che portano a spalla le Sacre Immagini dei Misteri; sono una per ciascuna statua e quindi nove per la processione della Vallisa e dieci per quella di S. Gregorio.

I componenti di ogni “Compagnia” rivestono il ruolo di “portatori” in virtù di una tradizione familiare trasmessa da padre a figlio, comunque da congiunto ad un altro congiunto, per cui è difficilissimo far parte del gruppo, che è un vero e proprio “circolo chiuso”.
Con l’appellativo di “Priore” (nonostante le “Compagnie” non siano Confraternite) è indicato colui che è a capo dei singoli gruppi e riveste tale incarico a vita.
Nei Venerdì di Quaresima queste “Compagnie” si ritrovano per la celebrazione della “Via Crucis” comunitaria; quelle della Vallisa nella Chiesa di S. Gaetano (dal primo al quinto), quelle di S. Gregorio nella Basilica di S. Nicola (dal primo al sesto, cioè quello in cui si svolge la processione della Addolorata che esce dalla Chiesa di S. Antonio).
Inoltre, secondo consolidata tradizione, ognuna delle “Compagnie”, alla vigilia del Venerdì Santo (per l’esattezza all’ora di pranzo del Giovedì Santo) si ritrova in una osteria di Bari vecchia e intorno alla tavola imbandita discute gli ultimi dettagli prima della processione, consumando un pasto rigorosamente a base di pesce e frutti di mare.
Una tradizione durata fino al 1962 era che la sera del Giovedì Santo, dopo le ore 21.00, dalla chiesa da cui in quell’anno sarebbe uscita la processione dei Misteri, partiva il corteo funebre di Cristo che percorreva le vie della città vecchia e giungeva in Cattedrale, dove la bara sostava per tutta la notte.
Sul sagrato della Cattedrale, il giorno dopo, le statue dell’Addolorata e Gesù Morto venivano avvicinate fino al punto che le due immagini sembravano baciarsi, destando una grandissima emozione tra i fedeli.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto dal volume "La Settimana Santa dei baresi", Editrice L'Immagine, Molfetta, 2015.
- Foto tratte dal web.

VENERDI' DI PASSIONE - Processione della Addolorata

Il Venerdì di Passione, dalla Chiesa di S. Antonio da Padova, sita in piazza Luigi di Savoia, nella parte nuova di Bari, esce la processione della Addolorata, organizzata dall’Arciconfraternita di Maria SS. della Pietà e di S. Antonio, eretta canonicamente nel 1936 e riconosciuta civilmente il 17 novembre 1944.
Così come accade in quasi tutte le località pugliesi, in questa giornata per le vie di Bari viene portata in processione la Sacra Immagine della Madonna Addolorata che, secondo il sentire popolare, vaga sconsolata per le vie di Gerusalemme alla ricerca del Figlio.
A Bari la devozione ai Dolori di Maria Santissima è sempre stata molto sentita, tanto che l’Addolorata è stata anche patrona della città dal XVIII secolo al 1963, allorquando il Vescovo Mons. Enrico Nicodemo decise di sopprimere i solenni festeggiamenti perchè erano diventati troppo dispendiosi per la diocesi.
Nei sette giorni precedenti la processione si svolge il Settenario in onore di Maria SS. Addolorata, che consiste nella recita del S. Rosario meditato, seguito dalla celebrazione della S. Messa e dalla supplica alla Vergine.
In questa occasione la statua della Madonna, realizzata nel 1827 dal maestro scultore terlizzese Giuseppe Volpe, viene spostata dalla sua abituale collocazione e trasferita su un trono a dir poco monumentale, allestito sul lato sinistro del “Presbiterio”.
La Beata Vergine è rappresentata nella maniera classica, rivestita di un elegante abito nero, col capo ricoperto da un velo di pizzo ugualmente nero e sormontato da una caratteristica aureola con motivi floreali che si ritrovano anche in quella delle Addolorate che figurano nella processione dei Misteri di S. Gregorio e della Vallisa; la mano destra è posata sul seno, trafitto da un pugnale in argento, mentre la sinistra regge un fazzoletto bianco ricamato con fili dorati.

Fino al 1968 la processione è sempre uscita la mattina, ritirandosi in tarda serata, dopo aver compiuto la visita a tutte le chiese di Bari.
A partire dal 1969 un decreto dell’allora Vescovo Mons. Enrico Nicodemo stabilì che non dovessero più svolgersi processioni in tutta la città, fatte salve quelle del “Corpus Domini”, di “San Nicola”, dei “Misteri” e della “Addolorata” che però non sarebbe più uscita nella mattina ma nel primo pomeriggio.
Fu anche modificato il percorso e conseguentemente la visita alle chiese, che rimase limitata a quelle dei quartieri Madonnella, Murat, Bari Vecchia e Libertà, per lo più sede di Confraternite.
A distanza di ben quarantaquattro anni, nel 2013 la vecchia tradizione è stata ripresa e pertanto la processione esce nuovamente alle ore 10.00 del mattino e si ritira intorno alle ore 22.00.
Il giornalista Felice Blasi, su il CORRIERE DEL MEZZOGIORNO.it del 31 marzo 2010, cita ancora una volta il Fanelli che così descrive la processione della Addolorata: «Quello che accade all’uscita dell’Addolorata dalla chiesa di Sant’Antonio da Padova è impressionante. Persone semplici, senza istruzione, pregano in dialetto antico con un pathos e una sofferenza altissimi. Quando la statua arriva a Bari vecchia le porte dei sottani, dei bassi, e tutte le finestre, vengono spalancate, quasi ad invitare la Madonna ad entrare in casa, mentre le donne lanciano grida di dolore».


La processione percorre un itinerario quasi sempre uguale, salvo piccole variazioni che possono intervenire di anno in anno. Fino all’anno 2023, il percorso processionale è stato il seguente:

Chiesa di S. Antonio da Padova (ore 10.00) - piazzetta S. Antonio - piazza Luigi di Savoia - via Carulli - piazza Madonnella - corso Sonnino - via Cardassi - via Beatillo - via Melo - strada S. Benedetto (Chiesa di S. Michele - Confraternita di S. Michele) - strada de’ Gironda - via degli Orefici - piazza Mercantile - strada Palazzo di Città (Chiesa di S. Anna - Confraternita di S. Anna) - corte del Catapano - piazza S. Nicola (Basilica di S. Nicola) - piazzetta 62 Marinai - via delle Crociate - strada del Carmine - strada S. Marco (Chiesa di S. Marco dei Veneziani - Confraternita di S. Antonio in S. Marco dei Veneziani) - strada del Carmine (Chiesa del Carmine - Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine) - piazzetta Bisanzio Rinaldo - piazza dell’Odegitria - Basilica Cattedrale (ore 13.00).

In Cattedrale l’Addolorata sosta per un paio di ore prima di riprendere il suo lungo “cammino”.

Basilica Cattedrale (ore 15.00) - piazza Federico II di Svevia (Chiesa dei S.S. Medici - Confraternita della Santissima Trinità e Santi Medici) - via Attolini - strada Bianchi Dottula - strada Boccapianola - arco Giandomenico Petroni (Chiesa di S. Giuseppe - Confraternita di S. Giuseppe) - strada Sagges - via Filippo Corridoni - largo Chiurlia - strada Palazzo dell’Intendenza - strada S. Domenico (Chiesa di Maria SS. del Rosario in S. Domenico - Confraternita di Maria SS. del Rosario in S. Domenico), via Boemondo (Chiesa di Maria SS. degli Angeli - Confraternita di Maria SS. degli Angeli) - piazza Federico II di Svevia - via S. Francesco di Assisi - piazza Garibaldi (Chiesa di Maria SS. del Rosario in S. Francesco da Paola - Confraternita di S. Domenico) - via Francesco Crispi - via colonnello De Cristoforis (Chiesa di S. Carlo Borromeo) - corso Mazzini - via Trevisani - via Francesco Crispi - via Manzoni - via Putignani (Chiesa di S. Rocco) - via Sagarriga Visconti - corso Vittorio Emanuele II - corso Cavour - via Carulli - piazza Luigi di Savoia - piazzetta S. Antonio - Chiesa di S. Antonio da Padova (ore 22.00 circa).



Nelle chiese in cui entra, la statua della Madonna viene incensata al termine di un breve momento di preghiera officiato dal rettore o dal padre spirituale della confraternita ospitante. La statua della Madonna non è uscita alle ore 10,00 della mattina, come sempre, ma alle ore 14,00.
Tutto quanto fin qui detto è valso fino all'anno 2023. 

Una nota dolente: 
Nel 2024 la processione ha subito purtroppo, ad opera del solito "qualcuno", un drastico cambiamento sia nel percorso che nell'orario di uscita. 
Inoltre non è andata subito nella Città Vecchia, ma solo la sera, dopo essere uscita dal quartiere "Libertà".
Questo è l'ennesimo colpo inferto alla Pietà Popolare che ancora resiste nella città di Bari.
Al riguardo è interessante l'articolo a firma Vincenzo De Rosa, su TELE BARI.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto dal volume "La Settimana Santa dei baresi", Editrice L'Immagine, Molfetta, 2015.
- Foto a cura di Giuseppe Roppo.

VENERDI' SANTO (Anni dispari) - Processione dei Misteri di S. Gregorio

Negli anni dispari la processione dei Misteri viene organizzata dalla Pia Unione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, comunemente nota come dei Misteri di S. Gregorio, uscendo dalla Basilica di S. Nicola, nel cuore della città vecchia.
In conseguenza della risoluzione dell’Arcivescovo Clary che nel 1825 stabilì l’alternanza annuale delle due processioni, le statue di S. Gregorio vengono popolarmente chiamate in dialetto barese «le Sande vendeluse», cioè i Santi del vento, perchè i confratelli della Vallisa auguravano a quelli di S. Gregorio una processione “martoriata” da forte vento.
Le statue portate in processione sono in tutto dieci: Gesù nell’orto (Criste all’òrte), San Pietro (Sande Pìite), Gesù alla colonna (Criste a la chelònne), Gesù con la canna (Criste a la cannèdde), Gesù che porta la croce (Criste che la cròscia n-guèdde), San Giovanni (San Giuànne), la Maddalena (la Matalène), il Calvario (U’ Calvàrie), Gesù Morto (Gesù Muèrte) coperto da un velo ed infine la Addolorata (La Ndeloràte).
Rispetto alla processione dei Misteri della Vallisa vi è la presenza di una statua in più, quella della Maddalena; questo perchè nella processione della Vallisa la Maddalena è un tutt’uno con il Calvario, essendo raffigurata inginocchiata ai piedi di quest’ultimo.
La processione segna l’apice di un percorso spirituale che vede ogni Venerdì di Quaresima (alle ore 18.30) la partecipazione delle dieci “Compagnie dei Misteri di San Gregorio” alla “Via Crucis” e Meditazione che si tiene nella Basilica di S. Nicola.
Ognuno dei “Misteri” fa capo infatti, come da Regolamento della “Pia Unione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo”, ad una cosiddetta “Compagnia”, costituita da sedici membri o “portatori”, il cui responsabile dovrebbe essere nominato dal rettore della Basilica di S. Nicola ma, in ossequio alla prassi nel tempo consolidata, viene rispettata la continuità in seno allo stesso gruppo familiare.

Nel corso dell’anno le statue dei Misteri sono sempre state custodite nella Chiesa di S. Gregorio fino a prima del 2013; solo in occasione della processione del Venerdì Santo, nell’ultimo quindicennio, sono state a volte trasferite nella Basilica di S. Nicola per iniziare da lì il loro lungo itinerario per le vie di Bari.
Nel 1981 la processione è uscita, per la prima volta, non dalla Chiesa di S. Gregorio ma dalla Basilica di S. Nicola, a causa dei lavori di restauro. Ugualmente è avvenuto nel 1997 in occasione delle “Celebrazioni dell’ottavo Centenario della Dedicazione della Basilica Nicolaiana (1197-1997)” e successivamente negli anni 2001 e 2003. Nel 2005 e 2007 i Misteri sono regolarmente usciti dalla Chiesa di S. Gregorio, mentre nel 2009 e 2011 nuovamente dalla Basilica S. Nicola, ma sono rientrati nella chiesa di S. Gregorio. Nel 2013 invece, la processione è uscita dalla Basilica ed è rientrata nella stessa, e così si continuerà a fare negli anni successivi.
Il percorso della processione si articola in diverse fasce orarie e luoghi, così come avviene per quella della Addolorata nel Venerdì di Passione e per quella dei Misteri della Vallisa.
A partire dalle ore 08.30 vi è il raduno delle bande musicali.
Dalle ore 9.30 sino alle ore 13.30, dalla Basilica di S. Nicola alla Cattedrale, la processione attraversa solo le stradine del centro storico, mentre dalle ore 15.00 sino alle ore 23.00 percorre le ampie vie del quartiere Murattiano prima del rientro in chiesa.
Analogamente alla processione dei Misteri della Vallisa anche l’itinerario di quella dei Misteri di S. Gregorio può subire annualmente qualche modifica; per esempio, con riferimento all’anno 2013, il percorso è stato il seguente:

CITTA’ VECCHIA
Basilica di S. Nicola (ore 09.30) - piazza S. Nicola - via delle Crociate - strada S. Marco - strada palazzo di Città - piazza Mercantile - strada degli Orefici - strada de’ Gironda - strada S. Bartolomeo - largo Chiurlia - corte Colagualano - largo S. Sabino - via Bianchi Dottula - piazza dell’Odegitria - Basilica Cattedrale (ore 13.30).

Sosta dei Misteri in Cattedrale per un paio di ore.

CITTA’ NUOVA
Basilica Cattedrale (ore 15.30) - piazza Federico II di Svevia - via Boemondo - strada Palazzo dell’Intendenza - largo Chiurlia - via Roberto il Guiscardo - strada Vallisa - piazza Ferrarese - Corso Cavour - via Beatillo - via Nicolai - via Trevisani - via Abate Gimma - via Sagarriga Visconti - piazza Garibaldi - corso Vittorio Emanuele (ore 20.00) - piazza del Ferrarese - via Venezia - strada S. Scolastica - strada Martinez - piazzetta 62 Marinai - piazza S. Nicola (ore 22.30) - Basilica di S. Nicola (ore 23.00).

Nella processione dei Misteri di S. Gregorio, come per quelli della Vallisa, vi sono al seguito cinque bande musicali, ugualmente tra le più rinomate della zona (e non potrebbe essere diversamente, visto lo spirito di competizione che esiste ancora oggi tra le due “pie associazioni”).
Anche le Marce Funebri eseguite sono più o meno le stesse, poiché il repertorio musicale è sempre quello della tradizione pugliese e siciliana, e le bande sono collocate immediatamente dietro le statue di “Gesù nell’orto”, di “Gesù che porta la croce”, del “Calvario”, di “Gesù Morto” e della “Addolorata”.


L’abbigliamento dei portatori non è uguale per tutti i Misteri e, rispetto a quelli della Vallisa, vi sono anche alcune differenze riconducibili non solo al fatto che per S. Gregorio le “Compagnie” sono dieci e non nove.
Infatti in questa processione i portatori di tutte le statue indossano il solito abito elegante nero con camicia bianca e cravatta nera, tranne quelli del “Calvario” e di “Gesù Morto”, che hanno entrambi il camice con la mozzetta.
Quali dunque le differenze?
Per “Gesù all’orto” il cordolo del medaglione è di colore celeste, per “San Pietro” e la “Maddalena” è giallo, per l’“Addolorata” è nero, per i restanti simulacri è rosso.
Invece i portatori del “Calvario” e di “Gesù Morto” hanno entrambi la mozzetta nera bordata di bianco (quella del “Calvario” è più lunga), però per i primi il camice è bianco e per i secondi è nero; quelli del “Calvario” portano al collo un “Crocifisso” con il cordolo bianco e nero, quelli di “Gesù Morto” un medaglione con il cordolo nero.

Gesù nellorto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - S. Pietro
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Gesù alla colonna - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Gesù alla canna .
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Gesù che porta la croce
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S. Giovanni
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La Maddalena - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Il Calvario
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Gesù Morto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - LAddolorata

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto dal volume "La Settimana Santa dei baresi", Editrice L'Immagine, Molfetta, 2015.
- Foto tratte dal web.

GALLERIA FOTOGRAFICA

- Processione dei Misteri di S. Gregorio del 22 aprile 2011 -
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- Foto a cura di Dario Michelangelo Morisco e Giuseppe Gelao.